Tonalità di Azzurro Pallido

Il Parco Nazionale Torres del Paine è sicuramente una delle più iconiche ed importanti tra le aree protette del Cile continentale; una gemma naturale incastonata tra la Cordillera de los Andes a Ovest e la steppa Patagonica a Est e interamente circondata dalle lingue di ghiaccio del Campo de Hielo Sur, che nel 1978 è entrata di diritto a far parte del Patrimonio dell'UNESCO come Riserva della Biosfera Mondiale.

 

Ciò che lo contraddistingue non solo solamente le imponenti cime innevate che compongono il massiccio principale, ma anche la miriade di laghi multicolori e cristallini che punteggiano i 227.299 ettari che conformano il parco.

Le decine di specie di mammiferi che ne attraversano la pristina ed irregolare superficie, tra i quali lo sfuggente Puma (Puma concolor), il docile Guanaco (Lama guanicoe) o il timido e quasi estinto Huemul (Hippocamelus bisulcus).

Le centinaia di specie di uccelli che sorvolano le estese lande desolate e nidificano sulle verticali pareti nei luoghi più inaccessibili come il leggendario Condor delle Ande (Vultur gryphus), la maestosa Aquila Blu Cilena (Geranoaetus melanoleucus), il bellissimo Picchio di Magellano (Campephilus magellanicus) e l'elegante Fenicottero Cileno (Phoenicopterus chilensis) che visita regolarmente la Patagonia durante la primavera e l'estate australi.

 

L'estesa biodiversità è ben visibile con oltre duecento specie vegetali native della Patagonia, suddivise in quattro macro-aree vegetative che si incontrano attraversando il parco nella sua interezza. Dall'arida ed estesa steppa patagonica ai colorati boschi decidui che riempiono le valli; dalla sassosa e pungente zona del matorral pre-andino che circonda laghi e fiumi alla fredda ed esposta area del deserto d'altitudine.

 

Tuttavia ciò che affascina di più dal punto di vista scientifico è la storia della formazione geologica di quest'area della Patagonia cilena. Un tempo parte dell'ambiente marino profondo che caratterizzava la cosiddetta Cuenca de Magallanes, la regione adiacente al massiccio del Paine venne poco a poco formandosi grazie all'erosione e alla sedimentazione dei detriti rocciosi di quella che successivamente andrà a formare la Cordillera de los Andes durante tutto il Cretacico Superiore (100 - 65 milioni di anni fa).

La successiva era Cenozoica è testimone del progressivo movimento tettonico che permette la graduale esposizione della Cuenca de Magallanes e, durante il Miocene (23-6 milioni di anni fa) la successiva intrusione di differenti corpi magmatici, tra i quali il laccolite che oggigiorno conforma la parte centrale del massiccio.

 

L'impressionante ed interminabile lavoro della Natura viene completato dalle continue fasi glaciali che durante l'intero Quaternario si alternarono creando enormi lingue glaciali che nel loro processo di avanzamento erosero e scolpirono le verticali pareti granitiche del laccolite, nonché le pianeggianti ed ampie vallate che costituiscono la steppa patagonica e che, durante il loro più recente retrocesso avvenuto durante l'inizio dell'Olocene, diedero vita ai fiumi, ai laghi e agli attuali ghiacciai che conformano il parco.


La mia proposta ed invito si rivolge a tutti coloro i quali volessero non solamente godere della bellissima ed inconfondibile natura del parco con i suoi laghi, fiumi e cascate dalle vivaci sfumature dell'azzurro turchese, la sua fauna selvaggia, l'abbondante flora autoctona e gli emozionanti colori del cielo e delle nuvole all'alba e al tramonto; ma soprattutto a tutte quelle persone che volessero capire ed interpretare l'affascinante e complessa storia geologica di questa nascosta e preziosa gemma naturale.

 

Vorrei invitarvi ad iniziare l'esplorazione del Parco Torres del Paine attraverso le successive proposte di itinerari meno battuti, per poi lasciarvi continuare la vostra avventura personale nella più totale indipendenza e flessibilità continuando tuttavia a brindarvi appoggio logistico e tecnico affinché possiate godere di un indimenticabile trekking lungo i percorsi più tradizionali.

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