Valle Bader, soli tra immense pareti granitiche

Questo weekend abbiamo deciso di prenderci una piccola pausa dal nostro lavoro, chiedere qualche giorno in più libero e dedicarci alla scoperta di una delle valli del Massiccio del Paine meno nota alle masse alla quale si può avere accesso solamente con una guida autorizzata, il Valle Bader!

 

Pelin, la mia ragazza, è già stata qui esattamente un anno fa, per cui mi farà da guida. Raggiunto l’hotel Las Torres prendiamo il sentiero in direzione al Refugio Los Cuernos che bordeggia la sponda settentrionale dell’azzurro lago Nordernskjold. La giornata è bellissima, tersa e fresca ed è un piacere camminare al nostro ritmo, fermarci a fare qualche foto o semplicemente ad ammirare il paesaggio cambiante ad ogni curva del sentiero. E’ bello essere finalmente fuori da soli, è una bella sensazione di libertà, sulla nostra destra un po’ alla volta fanno capolino i Cuernos mentre costeggiamo il lago che oggi, in un giorno senza vento, fa da specchio alle cime innevate circostante della Sierra del Toro e del Cordon Chacabuco.

 

Superati i sali e scendi del percorso classico, dopo circa quattro ore di buon ritmo raggiungiamo la deviazione verso la valle meta della nostra esplorazione; si inizia a salire, la pendenza si fa pronunciata e la neve caduta la settimana scorsa e non ancora discioltasi rallenta un po’ la marcia. La vista è meravigliosa, a mano a mano che si guadagna altitudine la prospettiva del lago Nordernskjold si fa sempre più ampia e sempre più contrastante il suo colore turchese, con le giallastre e brulle colline e le irregolari forme delle vette innevate. Finalmente raggiungiamo il piccolo bosco dove accamperemo; fa freddo e appena il sole si nasconde dietro all’imponente mole del Cuerno Este la temperatura crolla e c’è da battere in ritirata dentro il sacco a pelo.

 

Il giorno seguente è meraviglioso, non un filo di vento e zero nuvole, sembra una classica giornata invernale. Ci si scalda il caffè, si indossano gli scarponi con le ghette e poi via in mezzo alla neve. La salita si snoda tra sfasciumi di roccia trasportati a valle dall’antico ghiacciaio che scavò l’enorme anfiteatro roccioso che troveremo a monte; tra i biancastri massi di roccia granitica fanno capolino alcuni sassi più scuri, probabilmente composti dalla roccia metamorfica che compone la parte alta dei Cuernos, la corneana appunto. Avanziamo a zigzag cercando di seguire il nostro sesto senso dato che gli ometti che probabilmente disegnavano il sentiero sono nascosti sotto la neve; attraversiamo un lungo canalone innevato, la neve è ancora ghiacciata e non crolla sotto i nostri passi, dopodiché, superata una morrena di grandi massi granitici eccoci di fronte al lago ghiacciato che riempie l’intero circo glaciale.

 

E’ un’emozione unica, le nuvole danzano sopra la nostra testa e un poco alla volta liberano il tridente di picchi granitici del Valle Bader: la espada, la hoja e la mascara. La valle è silenziosa, siamo soli, il lago è completamente ghiacciato e ci si può camminare sopra; sono quelle sensazioni che cerco qui in Patagonia quando usciamo con questo tipo di escursioni esplorative: solitudine, la maestosità del paesaggio di fronte alla nostra insignificante persona, pace, tranquillità, spazi selvaggi…questa è la Patagonia che da sempre affascina la mia immaginazione, questa è la Patagonia da vivere…difficile da raccontare a parole o con immagini!

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